Scegliere la professione di fashion designer vuol dire approcciarsi a un settore che, come pochi, definisce l’immagine dell’Italia nel mondo e contribuisce al PIL.
Dal momento che ci sono tante strade da seguire tra corsi universitari e master di alta formazione, è naturale, in particolare se si è giovani, vivere dei momenti di disorientamento.
Per fortuna, esistono anche delle dritte che, a prescindere dalla formazione, che deve essere sempre di massima qualità, permettono di gettare le basi giuste per il successo.
Non solo abiti: i dettagli che rendono un prodotto speciale
Quando si pensa alle mansioni del fashion designer, la prima opzione che viene in mente è senza dubbio quella della realizzazione di disegni per abiti, meglio se di grandi brand.
Quello è solo uno dei possibili sbocchi di questa professione. Se si ha intenzione di spiccare in un mondo che premia come non mai la nicchia e la specializzazione, è opportuno puntare verso progetti apparentemente piccoli, ma capaci di fare la differenza esaltando l’unicità del prodotto e portando ancora più in alto l’eccellenza percepita del made in Italy.
Questo è il caso, giusto per citare un esempio concreto, dei designer che si occupano di disegnare le borchie per scarpe.
Il calzaturiero artigianale italiano è un ambito che, come pochi, è in grado di esemplificare quella perfezione artigianale che continua a rendere speciale il nome del nostro Paese nel mondo.
La minuteria metallica, in questo settore come in quello della produzione borse, è quel particolare che, in armonia con il design del resto del prodotto, permette di parlare di vera unicità.
Dietro a ciascuno di questi pezzi c’è uno studio di design molto attento, che tiene conto dei trend del momento, dei possibili futuri e, ovviamente, del massimo della qualità e della resistenza.
Libera professione o assunzione in azienda? Una riflessione chiave
Quando si decide di intraprendere la carriera di fashion designer, si devono chiamare in causa due alleati che, più di tutti, sono in grado di aiutare a spianare la strada del successo. Di cosa stiamo parlando?
Del tempo e dell’onestà verso se stessi. Questi aspetti vanno messi in primo piano nei momenti in cui si riflette su quale strada scegliere fra libera professione e assunzione in azienda.
Il fashion designer è un creativo; quando si ha questa caratteristica, rendersi conto, cosa che spesso capita quando si opta per la seconda strada, di essere in un contesto che non risuona con quello che si sente dentro può essere deleterio.
Essenziale, ribadiamo, è prendersi tempo, andando oltre a criteri come lo stipendio e la possibilità di carriera e considerando il fatto che, mai come oggi, il lavoro va considerato uno strumento per migliorare il proprio benessere generale.
Non smettere mai di formarsi
Sono tempi in cui la formazione è linfa vitale, soprattutto per professionisti che, come il fashion designer, svolgono un lavoro profondamente legato a doti creative e saperi artigianali.
In questi casi, infatti, è particolarmente importante perseguire un’armonia perfetta con innovazioni come l’intelligenza artificiale, da non vedere come una sostituta dell’ingegno umano ma come un suo catalizzatore, uno strumento che aiuta a liberare il tempo permettendo di concentrarsi su aspetti come la definizione di quei dettagli che connotano lo stile di un brand o di un singolo designer.
Oltre al mondo della moda
Lavorare come fashion designer e aprirsi strade verso il successo vuol dire guardare oltre al mondo della moda e considerare anche sbocchi come la tv, che richiede sempre più spesso costumisti di alto livello, professionisti capaci di contribuire a rendere memorabili i personaggi che partecipano ai vari programmi, obiettivo più che mai fondamentale nell’era dei social, dove ogni dettaglio che appare in tv concorre alla creazione di trend virali.
